La magia al ristorante
Fin dai miei primi passi nel mondo della magia (prestigiazione), sono sempre stato attratto da una magia che potesse in qualche modo essere più possibile interattiva e coinvolgente con il pubblico che mi seguiva.
Per questo motivo, in maniera quasi naturale mi sono trovato ad approfondire la magia da vicino (Close Up) ed il mentalismo per il palcoscenico o il salone.
Queste due branche della prestigiazione sono di sicuro quelle che creano “interazione” con il pubblico presente.
Nel lavorare e studiare a fondo in ogni suo aspetto la magia da Close Up, ovviamente cercavo anche contesti e situazioni in cui poterla mettere in pratica.
Contesti in cui potersi esibire in modo da rendere la cosa efficace ed allo stesso tempo divertente e coinvolgente per chi la seguiva.
La soluzione più immediata fu di pensare ed elaborare un tipo di magia che potesse essere eseguita in qualsiasi condizione. Con il pubblico intorno a 360°, con gente sia seduta che in piedi, con gente distratta da altri fattori esterni.
Questo prevedeva da parte mia un riadattamento completo della magia che si poteva studiare nei testi classici, la dove si presumeva che la condizione della performance, fosse quella più ottimale per l’artista.
Un tavolino, il mago seduto o in piedi dietro il tavolo ed il pubblico di fronte che semplicemente osserva in maniera passiva quanto accade.
Ma questo non era quello che si prospettava nella realtà.
Uno dei vantaggi più grandi della micromagia (Close Up) sta proprio nella sua malleabilità e capacità di adattamento a situazioni particolarmente complicate. Allora perché non sfruttare a pieno questa capacità della magia stessa?
Inizio ad avvicinarmi al mondo dei locali di oggi. Ristoranti, bar, pubs, saloni e case in cui si fanno feste ed eventi.
Oggi i night di una volta non esistono praticamente più, quindi bisognava ripiegare o quantomeno cambiare bersaglio e conseguente approccio alla tipologia di pubblico a cui si andava incontro.
Nasce così in me la “magia al ristorante”, ovvero la capacità di portare il Close Up in un locale o ad un evento mentre la gente sta comodamente mangiando.
Questo ovviamente mi permette di creare una nuova forma di intrattenimento in un contesto sempre presente nella maggior parte delle attività sociali.
Durante una festa, durante un evento aziendale, durante una semplice cena al ristorante con amici.
Ma benché agli inizi degli anni 90 io fossi uno dei pionieri di questa nuova formula di spettacolo e che il mondo magico fosse attratto dalle mie idee innovative al punto di chiedermi di insegnarle…
Io in coscienza sapevo di non avere inventato nulla se non l’acqua calda.
Facciamo un salto indietro di quasi un secolo e facciamo un giro nella Chicago del proibizionismo.
Ai quei tempi gestire un bar era un autentico problema visto che gli alcolici erano proibiti negli Stati Uniti.
I gestori dei locali dovevano inventarsi qualcosa di diverso per sbarcare il lunario senza rischiare di finire in manette e sperando di non perdere la clientela.
La ristorazione rimaneva un ottimo supporto ed alleato, in fondo mangiare è sempre stato necessario per vivere.
Siamo al 1800 di North Halsted Street ed un uomo dall’aspetto alquanto “in carne” si diverte da sempre a fare scherzi ai suoi clienti ed a mostrare giochi di prestigio ai presenti.
Lui si chiama Matt Schulien e la sua famiglia fin dagli inizi del 900 gestisce locali a Chicago.
Durante il proibizionismo la famiglia Schulien cambia il bar in ristorante che diventerà per sempre lo “Schulien’s”.
Matt, figlio del proprietario e gestore in seguito si diverte a fare scherzi alla radio. Con un astuto sistema, trasmette notizie false che facilmente fanno scattare eventuali clienti che temono ci siano disastri in corso. Uno dei più utilizzati è la notizia di un grande incendio in corso che sta distruggendo la zona del malcapitato.
Questa cosa funzionerà fino al dirompente avvento della televisione che sostituirà prepotentemente la buona vecchia radio.
Ma Matt non si scoraggia e continua a trovare modi incredibili di divertire i suoi clienti.
Da ragazzo ha potuto incontrare prestigiatori nel suo locale, i quali gli hanno insegnato i rudimenti della prestigiazione e della cartomagia.
Matt diventa il cardine del suo locale grazie a questa sua incontenibile voglia di creare divertimento. La sua magia non è forse pura a livello tecnico ma, sicuramente efficace a livello di intrattenimento.
Lo Schulien’s diventa il ritrovo preferito di maghi, illusionisti, artisti vari e persone di ogni genere. Dall’operaio al gentiluomo, tutti vanno a mangiare allo Schulien’s per assistere alle esibizioni di Matt.
Nel 1949 i figli di Matt, apriranno il loro locale mantenendo lo stesso nome al 2100 di West Irving Park Road.
Matt andrà spesso a trovare i figli e continuerà a creare divertimento anche li.
Matt Schulien spezza la sua bacchetta magica e ci lascia nel 1967.
Il locale oggi ha cambiato nome e si chiama O’Donovan’s ma è ancora possibile vedere dei maghi all’opera la sera, pronti ad intrattenere i presenti.
Sinceramente durante il mio tour di conferenze di questo 2024, quando sono stato ospite del club magico di Chicago, alla fine della mia conferenza non ho resistito alla tentazione e… sono andato anch’io allo Schulien’s a respirare un po’ di aria magica e… se passate da Chicago, fateci un salto.
Ci vediamo al prossimo articolo
Alain