La magia impromptu
Spesso si sente parlare di magia “impromptu”.
Ma cos’è l’impromptu? Cos’è la magia impromptu?
Il termine impromptu intende una improvvisazione, in genere sarebbe di natura musicale o letteraria ma, oggi si utilizza in vari campi tra cui anche la prestigiazione.
Sull’argomento esistono diversi testi che trattano questa tematica, tra i più noti sicuramente l’enciclopedia della magia impromptu scritta da Martin Gardner e tradotta in italiano dalla “porta magica” di Flavio Desideri e “Life savers” scritto da Michael Weber ed edito da “Richard Kaufman”.
L’improvvisazione (da non confondere con il concetto di Jazz magic), ovviamente è cara a molti addetti ai lavori.
Il concetto di base dovrebbe essere quello di riuscire in qualsiasi momento, con qualsiasi cosa, a “creare” un effetto magico.
Si apre però in questo contesto un universo di opzioni ed opinioni.
Al solito darò la mia visione (ovviamente opinabile) dell’argomento.
innanzitutto sarebbe il caso di cercare di definire al meglio il concetto di magia, effetto/fenomeno magico ecc…
Già questo argomento meriterebbe un suo articolo ampio a riguardo.
cercherò di tenermi a freno ed esser sintetico e coinciso.
Cerco di spiegarmi, nel mondo reale, possiamo definire “magico” tutto quello a cui non riusciamo a dare una spiegazione razionale.
Tutto ciò che sembra di origine soprannaturale, potrebbe essere definito magico. In passato si poteva parlare anche di “demoniaco”, ed altri termini di natura “negativa”.
Un esempio di magia potrebbe essere l’apparizione di un oggetto o di un animale apparentemente dal nulla.
La colomba che appare nelle mani del prestigiatore, la pallina che scompare dalle mani del mago ecc…
Se invece dovessimo assistere alla rivelazione di una carta da gioco… non sarebbe più magia (se la carta non apparisse sotto una tovaglia).
In sintesi, il prestigiatore che fa apparire, sparire, o trasformare le cose, pratica una magia visuale.
Il mago che ritrova una carta nel mazzo, che indovina un pensiero o riproduce un disegno, pratica una magia “intellettuale” (concetto creato con l’amico Gianfranco Preverino) durante una lunga discussione.
Ma torniamo alla nostra magia impromptu. Nei testi sopra citati (soprattutto l’enciclopedia di Gardner) troviamo molto materiale che dal mio punto di vista viene associato al concetto di “magia” ma che in realtà sarebbe meglio inserire in un contesto di natura più “intellettuale” o “puzzle/rompicapo”.
Esempi di cose da fare con fiammiferi, stuzzicadenti, elastici ecc…
Cito ora un concetto molto forte di magia ad alto impatto emotivo che lessi da parte di Jeff McBride in passato.
Due amici camminano in strada, uno dei due è un prestigiatore. Ad un certo punto, per stupire l’amico o anche semplicemente uno spettatore, il prestigiatore fa apparire dal nulla una bottiglia di acqua.
Avremo qui sicuramente un esempio di magia molto forte in quanto dal nulla all’improvviso appare una bottiglia d’acqua.
Secondo esempio.
Due amici (uno sempre prestigiatore) camminano in strada, ad un certo punto uno dice all’altro: “aiuto che sete, si muore di caldo. Ci vorrebbe una fontanella oppure una bottiglia di acqua”. A questo punto il prestigiatore fa apparire la bottiglia.
L’effetto è lo stesso ma… l’impatto che ne consegue è completamente diverso in quanto assisteremo ad un applicazione pratica del potere magico.
Alla richiesta di acqua, viene fatta apparire la bottiglia.
Da qui si apre la mia opinione sulla magia impromptu. Ovviamente mi rendo conto che, senza un vero potere magico, è alquanto impossibile essere in grado di far fronte a qualsiasi richiesta del momento.
ciononostante, possiamo Comunque essere in grado di proporre una magia (un effetto magico) di forte impatto nel momento in cui veniamo messi alla prova con una richiesta.
Domanda insidiosa… come possiamo definirla “improvvisata se, ci lavoriamo sopra da anni per praticarla?
Il famoso comico “Robin Williams” era il re dell’improvvisazione ed i vari conduttori televisivi che lo ospitavano, temevano questa sua incontrollabilità.
In realtà, a prescindere dalla sua naturale capacità di improvvisare qualcosa (un monologo comico), lui era soprattutto molto bravo a creare la condizione e la situazione attraverso la quale sarebbe in seguito, stato in grado di proporre il pezzo da lui previsto.
Per fare un paragone magico, si potrebbe pensare di essere in grado di portare il nostro interlocutore a chiederci di far apparire dell’acqua, sapendo che noi in tasca abbiamo una bottiglia nascosta (semmai fosse possibile nascondere una bottiglia piena in tasca).
Infatti, Max Malini era molto bravo a creare queste situazioni. Uno dei suoi punti di forza era proprio la sua disponibilità e capacità di creare magia a comando in qualsiasi circostanza o situazione.
Quindi si può dire che la magia impromptu è quella magia che viene richiesta o praticata in un momento non previsto, ma che comunque rimane (mia opinione) di forte impatto visivo ed emotivo in chi la vive.
Creiamo quindi 2 condizioni in cui avere magia improvvisata. Uno quando qualcuno all’improvviso ci chiede di mostrare (dimostrare) i nostri poteri. Altrimenti quando decidiamo di nostra sponte di mostrare qualcosa ma non in situazione ufficialmente operativa.
Va da se che (in teoria), tale dimostrazione deve essere fatta con qualcosa che abbia fattezze di “casuale”…
Dice John Cornelius (2 volte campione del mondo) che il miglior modo di non essere colti impreparati, è di uscire sempre “pronti” a far qualcosa.
Ecco che la teoria dell’impromptu va a farsi benedire a favore della dimostrazione magica. Cosa peraltro molto più giusta ed interessante.
Ma l’impromptu in realtà sta nella richiesta che ci viene fatta, e, la persona che ce lo chiede.
Probabilmente non con l’intenzione di metterci in difficoltà, bensì con il desiderio di vedere una nostra “meraviglia”.
Ecco quindi che si innesca il tremendo momento del: “mi mostri qualcosa” e l’orribile risposta: “purtroppo non ho nulla qui con me”.
“Beh sei mago falla apparire!”
Il prestigiatore cosa fa? Inizia a toccarsi ovunque stile Macarena in cerca di qualcosa e… ops “casualmente ho un mazzo di carte di marca Americana” nella tasca”… oppure… “provo a mostrarvi qualcosa con qualche spicciolo e… ecco che ho casualmente 4 mezzi dollari d’argento”.
Diciamo che, dal momento in cui decidiamo di, cercare di essere sempre pronti a mostrare qualcosa all’improvviso di estremamente magico, (il che prevede studio e ricerca), tanto vale dedicare tale sforzo nella ricerca di materiale e/o effetti che possano sembrare “normali” e casuali in chi li vede.
Faremo quindi una selezione mirata, valutando le condizioni, i potenziali oggetti ed i luoghi in cui si potrebbe pensare di doversi esibire.
Convenite con me che di colpo, in tutto questo non c’è nulla di improvvisato.
Possiamo affermare che la magia impromptu altro non è che un tipo di esibizione ben ponderata e studiata al fine di ottenere l’impatto più grande possibile sul nostro pubblico del momento. dando comunque l’idea di “improvvisare” con quello che abbiamo a portata di mano o che decidiamo di far apparire.
Nella seconda ipotesi possiamo eventualmente utilizzare anche materiale meno casuale. Se alla richiesta “ci mostri qualcosa?” Rispondessimo: “non ho nulla ma posso pur sempre ricorrere alla magia…” potremo decidere di far apparire carte americane e mezzi dollari.
Ma sinceramente, se fossimo dotati di un tale potere, lo utilizzeremmo per far apparire un mazzo di carte?
Nel mio repertorio ho una conferenza interamente dedicata a tale argomento che tratto in maniera più approfondita portando esempi teorici e pratici di quanto detto sopra.
Non esitate a contattarmi qualora voleste maggiori dettagli a riguardo.
Ci vediamo al prossimo articolo.
Alain