La magia di Max Malini

La magia di Max Malini

Max Malini
La magia del XX° secolo

Essendo fondamentalmente un artista che preferisce esibirsi a diretto contatto con il pubblico, devo ammettere di aver dedicato la maggior parte dei miei studi alla magia da vicino.
Il famoso Close Up o micromagia come erroneamente amano definirla in Italia.
Si tratta di un tipo di magia da proporre in spazi ridotti come salotti, locali, ed eventualmente ai tavoli di un bar o di un ristorante.
Per ulteriori spiegazioni su questa tipologia di spettacolo, vi rimando volentieri alla pagina dedicata ai miei spettacoli, oppure ad un altro articolo pubblicato in questo blog (la Close Up magic).

Sicuramente tra i più grandi esponenti di questa tipologia di spettacolo, troviamo Max Malini (al secolo Max Katz).

Malini nasce in Europa, precisamente ad Ostov il 14/08/1873, la sua famiglia si trasferisce negli Stati Uniti che lui è ancora un bambino intorno al 1887/88.

Inizia così la nuova vita di questo ragazzino prodigioso nella città di New York.
Il suo primo interesse sarà rivolto alla giocoleria ed al canto.
Intorno ai 14/15 anni di età il giovane Malini inizia a lavorare presso un bar di proprietà di un certo Frank Seiden.
Quest’uomo con un passato vivace (sembra che il bar fosse stato vinto al tavolo da gioco), mostra al giovane Max i primi rudimenti della prestigiazione. Presto si accorge di una naturale predisposizione del ragazzo verso quest’arte.
In genere lavorando come cameriere nel locale, ogni tanto si esibisce tra le persone mostrando i suoi primi effetti magici.
Tra il 1888 ed il 1890, Malini fa un incontro che gli cambierà la vita. Alexander Herrmann, famoso illusionista dell’epoca che girava il mondo con i suoi spettacoli.
Il giovane Malini entusiasta mostrerà ad Herrmann i suoi effetti e le sue idee e questi notando la sua innata abilità, lo incoraggerà a proseguire nel suo percorso.
Malini non è esattamente un personaggio con una fisicità adatta al grande palcoscenico. Piccolo di statura, con mani piccole non proprio adatte alla “manipolazione” e con uno spiccato accento Europeo nonché modi poco “eleganti”.
Ad ogni modo per sua scelta preferisce ritagliarsi un suo spazio professionale in situazioni più intime e ridotte.
Grazie ad una sua innata capacità promozionale, Malini riesce ad esibirsi in locali prestigiosi, saloni di grandi Hotels ed eventi privati importanti.
Uno dei suoi punti di forza è sicuramente la sua capacità di improvvisare con oggetti comuni e di attirare l’attenzione dei presenti.
Inoltre farà del suo accento e dei suoi modi un ulteriore punto di forza legato al suo personaggio.
Grazie alla sua sfrontatezza ed alle sue qualità artistiche, Malini in breve tempo è sulla bocca di tutti. Si esibirà per diversi presidenti degli Stati Uniti come McKinley, Harding, Rooswelt ed altri ancora.
Potrà mostrare più volte le sue abilità presso la casa bianca o in eventi privati organizzati dagli stessi presidenti.

Malini in tutto questo è estremamente abile a documentare gli avvenimenti grazie alla stampa locale ed a giornalisti sempre pronti a divulgare i suoi successi.
I suoi spettacoli verrano inoltre richiesti anche presso l’alta borghesia Americana. Nomi altisonanti come Rockfeller, Vanderbilt, Astor e molti altri richiedono la sua presenza.
Per sua scelta Malini preferisce creare uno spettacolo fatto di oggetti comuni. Questo gli permette ovviamente di potersi proporre senza la necessità di portarsi dietro immensi bauli di materiale.  le grandi illusioni erano proponibili solo in grandi teatri (prerogativa degli illusionisti dell’epoca).

In questo modo potrà girare il mondo sempre con poco ingombro, sfruttando solo ed esclusivamente le sue grandi doti tecniche e di intrattenitore.
Grazie alla fama ottenuta nel nuovo mondo, la magia di Max Malini attraversa l’oceano e si impone anche in Europa. Spesso con i reali d’Inghilterra come Edoardo VII, Giorgio V, Giorgio VI, ed altri ancora.
Sarà a corte del Re del Siam e di vari altri presidenti in vari paesi del Sud America.

Ovunque vada, riesce ad impressionare i presenti ed a proporsi per eventi.
Sempre pronto e disponibile, Malini non si nega mai quando gli si chiede di mostrare qualcosa. Questo è proprio uno dei suoi punti di forza.
Apparente Re della magia impromptu, in realtà è un artista con una grandissima esperienza fatta nei posti più disparati fin dall’inizio del suo percorso artistico.
Malini stupisce grazie alle sue doti di improvvisazione in ogni contesto.

Tra gli effetti più famosi del suo repertorio, troviamo l’apparizione di un blocco di ghiaccio sotto il cappello (suo o quello di uno spettatore). Il ritrovamento multiplo di carte scelte dagli spettatori, con un coltello ed una benda sugli occhi. Il bottone strappato e riapparso dalla giacca di uno spettatore, ed altri miracoli tipici di chi si esibisce improvvisando in mezzo al pubblico.
Muore ad Honolulu il 3 Ottobre 1942.
Non esistono testi scritti da lui ne effetti spiegati direttamente. Malini era un artista full time e di conseguenza non amava condividere il suo lavoro con altri prestigiatori.

Almeno non in maniera diretta ed esplicita come scrivendo libri, esibendosi nei circoli o negli eventi organizzati da associazioni magiche o pubblicando materiale su riviste specializzate. Per definizione è un “worker”.

Per nostra fortuna, nel tempo stringerà rapporti con alcuni prestigiatori dell’epoca come S. Leo Horowitz, Charlie Miller e Dai Vernon. Quest’ultimo (con l’aiuto degli altri due) scriverà un libro dedicato alla magia ed al personaggio di Max Malini (Malini and his magic). Inoltre una serie di effetti verranno pubblicati nella serie “Stars of magic”.
Sono lieto ed onorato di aver scelto di lavorare nello stesso settore di Malini.Nel tempo ho sviluppato i miei spettacoli con alcune similitudini allo stile di Malini.

Vi invito qualora foste interessati a contattarmi per aver informazioni sulla mia disponibilità.

Ci vediamo al prossimo articolo
Alain