Street magic oggi
E se parlassimo un po’ dei fenomeni culturali del momento?
Oggi una delle “evoluzioni” della moderna prestigiazione, sembra essere la street magic . Oggi i giovani amano proporsi in strada a fare giochi circondati da gente che si ferma, guarda e partecipa alle dimostrazioni.
Ma… siamo sicuri che tutto ciò sia effettivamente una novità, una evoluzione o… stiamo di nuovo scoprendo l’acqua calda?
Facciamo qualche passo indietro nella storia e cerchiamo di capire (senza dilungarci troppo) come andavano e come vanno le cose.
La magia intesa come esibizione pubblica (prestigiazione) inizia (come tutte le rappresentazioni artistiche del passato), nelle piazze e nelle fiere.
Siamo nel periodo del medioevo e gli artisti sono dei girovaghi che cercano di sopravvivere esibendo la loro arte. Tutto in cambio di monete nel loro cappello offerte dai presenti che gradiscono lo spettacolo.
Aggiungeremo che la vita d’artista di quei tempi non è delle più semplici (neanche oggi). Esibirsi in strada diventa complicato quando piove, quando fa molto freddo, quando fa molto caldo o anche semplicemente quando la religione impone di fermarsi.
(leggi articolo sulle superstizioni e scaramanzie varie).
Tutto questo inizia a cambiare per i prestigiatori verso la metà del 1700. Un giovane “Giuseppe Pinetti”, con grande determinazione, riesce ad imporre la magia come uno spettacolo superiore e degno di godere di un pubblico molto più importante e benestante.
Dal quel momento, i maghi (prestigiatori) saranno l’attrazione di nobili, sovrani, e presidenti vari.
Si farà a gara per avere nel proprio salotto, un illusionista che ci faccia sognare con le sue meravigliose creazioni.
Dai salotti dei nobili, piano piano ci si sposta nei teatri. Prima piccoli, intimi ed esclusivi, poi sempre più grandi e capienti. Tutti pronti ad assistere a grandi spettacoli di varietà ed illusionismo di grandi artisti itineranti.
La magia negli ultimi 200 anni passerà dai salotti ai teatri, ai night, alla televisione, ai ristoranti, ai locali, al web, per finire oggi sui social.
Negli anni 90 appare nel panorama televisivo l’incredibile David Blaine.
Artista fino ad allora sconosciuto, il quale propone al grande pubblico statunitense una nuova versione di spettacolo.
Blaine gira per la strada e mostra le sue meraviglie a passanti occasionali. Questi ultimi rimangono giustamente stupiti ed incantati da questo nuovo personaggio “alternativo”.
A seguito di Blaine, avremo altri personaggi interessanti che seguiranno la via delle esibizioni in strada, Criss Angel, Derren Brown ed altri ancora.
Per scelta personale evito di citare chi dopo di loro (o contemporaneamente) si limiterà a “scimmiottare l’idea scopiazzandone il concetto in maniera alquanto triste.
Adesso facciamo un analisi di questo prodotto. Queste esibizioni incredibili alle quali il pubblico assiste, sono tutt’altro che delle reali esibizioni in strada.
L’unico vero punto di forza di questo pseudo nuovo prodotto, sta semplicemente nel fatto che sotto un profilo puramente psicologico. Lo spettatore che segue il programma televisivo, è portato a pensare che tutto ciò a cui assiste è vero, in quanto girato in strada.
Si parla di un prodotto fatto e confezionato per la televisione. Questo cosa vuol dire?
Che dietro un David Blaine che apparentemente mostra un gioco a due ragazze in strada scelte a caso, avremo un intera troupe televisiva. Operatori con telecamere, tecnici audio con microfoni aste lunghe e prodotti di alta qualità. Registi, aiuto registi e personale addetto a tenere lontani i passanti curiosi. per non parlare poi del fatto che le due “ragazze prese a caso”, saranno state fermate precedentemente ed intervistate. Sarà stata chiesta la loro disponibilità a partecipare nonché la loro autorizzazione a trasmettere pubblicamente quanto accaduto previo delibera scritta.
Alla faccia dell’improvvisazione e della casualità!
Inoltre (ovviamente), delle centinaia di ore di registrazione, verranno mandate al montaggio ed in onda, solo quelle che risultino perfette sotto ogni punto di vista.
L’effetto riesce benissimo. Non si vede nessuna manipolazione. La reazione del pubblico è strepitosa. I commenti assolutamente favorevoli e così via.
Mi spiace dirlo ma tutto questo, non è assolutamente della magia da strada.
Stiamo parlando di un prodotto televisivo o mediatico assolutamente normale come quello girato in studio televisivo.
Figuriamoci se manderebbero in onda il video con lo spettatore che si rifiuta di partecipare. Quello che fa commenti poco adatti alla fascia oraria in cui viene trasmesso lo spettacolo.
Non dimentichiamo che nel nostro paese (l’Italia), per esibirsi in strada, bisogna fare una richiesta scritta formale presso il comune dove vorremmo esibirci. Poi pagare una tassa locale. Definire esattamente la località (via, piazza, ecc…) il giorno e l’orario in cui ci esibiremo.
Tutto questo con dei limiti di orario e di esibizione.
Negli Stati Uniti per esempio la possibilità di esibirsi in strada è un diritto del cittadino. Può farlo liberamente a patto di rispettare alcune regole di decenza.
L’artista da strada (quello vero) è completamente diverso nel suo approccio al pubblico e nelle sue performances.
Previo le varie autorizzazioni, deve essere in grado di creare un prodotto con il quale si assicuri (dopo aver scelto accuratamente il posto per esibirsi) di riuscire a far fermare la gente. Fare in modo che il pubblico abbia voglia di rimanere fino alla fine dello spettacolo. Ma, soprattutto che abbia voglia di riconoscere all’artista ed alla sua arte, un giusto tributo nel cappello messo a vista.
La magia da strada è un arte antichissima e difficilissima che richiede anni di studio e di preparazione al fine di ottenere l’effetto migliore sul suo pubblico.
Tra i grandi artisti da strada, che ho incontrato, cito volentieri “Cellini”(Svizzera). “Gazzo”(USA). “Mario Morris”(UK). “Jeff Sheridan”(USA). “Mr David De Masi”(Italia). “Shezan”(Italia) “Trabuk” (Italia).
Personalmente ammetto di non essere mai riuscito a creare un vero numero da strada con le regole sopra descritte. Ho avuto modo di esibirmi in festival dedicati alle esibizioni in strada dove ho potuto mostrare il mio stile con tutte le condizioni a mio favore.
Praticamente un ingaggio normale ma portato in strada anziché in un locale o una festa.
Ci vediamo al prossimo articolo
Alain